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A PROPOSITO DI PAPPALARDO

E' vero che dei defunti si parla sempre bene, ma non è vero che tutti i defunti, solo per essere tali, siano stati in vita dei santi.
Questi pensieri mi sono sovvenuti leggendo le lodi allo scomparso Avvocato Pappalardo nella rivista n. 4 del 2014 del Clam. Sicuramente Pappalardo è stato tutto ciò che di buono Jordan ha scritto nel suo articolo, ma io lo ricordo anche per un aspetto che di buono non ha assolutamente nulla: Pappalardo fu purtroppo l'artefice della scissione del Clam in due distinti club milanesi e io non riesco a sottacere una verità così ingombrante.
Quando Carlo Faggi (mago Fax) e Vittorio Marazzi, all'inizio degli anni '80 pubblicarono la stupenda rivista "Stupire", l'avvocato Pappalardo trovò la scusa buona per cacciare dal Clam Carlo Faggi, infatti, sono tuttora convinto che questo provvedimento abbia avuto più il sapore di una ripicca piuttosto che un gesto in rispetto dello statuto del Clam. Sebbene lo statuto del Clam vieti ai soci, (allora come oggi), la divulgazione dei segreti dei maghi, lo stesso statuto dichiara che uno degli scopi dell'associazione sia la divulgazione dell'arte magica. Era ovvio che Stupire era in perfetta sintonia con questo principio, mentre le spiegazioni offerte erano davvero insignificanti sotto il profilo di un possibile danno ai professionisti, già allora si trovavano quelle spiegazioni e molto di più in diversi libri e riviste facilmente reperibili. Nessun danno era fatto alla categoria dei prestigiatori, anche perché se si usava quel metro e quella misura avremmo dovuto bandire anche Salvatore Cimò, Carmelo Piccoli, Silvan, Binarelli e tanti altri insigni esponenti dell'arte magica che di libri con spiegazioni di giochi per tutti ne avevano pubblicati davvero tanti.
Ma agli occhi dell'Avv. Pappalardo Faggi era l'unico perseguibile, una sorta di capro espiatorio, e tanto fece fino a buttarlo fuori dal Clam.
Nefasta idea, perché Faggi, molto arrabbiato (giustamente) fondò un nuovo circolo sotto l'egida del CMI di Bologna, che ebbe in breve tempo molto successo e produsse artisti come Michele Foresta. Peraltro, molti artisti del Clam che non condividevano quel provvedimento, seguirono Faggi e abbandonarono il Clam.
Peccato, se non fosse stato per Pappalardo il Clam sarebbe oggi la somma dei due club, una vera potenza.
In ogni caso, quello che è stato… è stato. I vecchi rancori sono ormai sopiti da tempo e possiamo affermare che non tutti i mali vengono per nuocere, infatti, la possibilità di avere due club a Milano è stata per molti una vera opportunità, forse anche per i diretti interessati.



Autore: Arduino Puglielli
05/02/2015

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Commenti a questo articolo


Data: 17/03/2015
Autore: pessina.vincenzo
Commento:
Onore ad Arduino per questo articolo.
Meglio una verità esplicita e dolorosa che una verità sottaciuta e tenuta nascosta.
Bravo Arduino complimenti.
Pessina Vincenzo
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