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ETICA NEL MENTALISMO

Su sky esiste il canale Discovery sience, tra le trasmissioni proposte da questo network vi è un programma di divulgazione scientifica il cui testimonial è il famoso attore Morgan Freeman.
Durante una puntata, si è fatto riferimento alla capacità di riuscire a capire da alcuni atteggiamenti del corpo e del volto ciò che la persona sta pensando in un determinato momento, molto calzante l'esempio del bimbo che rompe un vaso in casa e quando la mamma lo interroga, sebbene lui neghi, capisce allo stesso tempo che la mamma ha compreso che lui mente e ha quindi individuato il colpevole.
Un secondo esempio di questa teoria si è centrato però sul mentalista Marc Salem, presentato come dottore psicologo e uomo di spettacolo "per caso" (quando in realtà è il contrario).

La voce Morgan Freeman Commenta in sottofondo un esperimento ripreso in teatro durante un'esibizione di Marc Salem, l'effetto è un classico "Book Test", se siete dei prestigiatori mentalisti sapete bene di cosa stiamo parlando, peraltro, la tecnica usate nell'esperimento è alquanto semplice se non addirittura banale.
Ciò che lascia perplessi è che si afferma che Salem riesce a individuare la parola, non attraverso un trucco, ma con la sua capacità di leggere lo sguardo della persona e le sue variazioni.
Per capire di cosa stiamo parlando osservate il video:
http://www.youtube.com/watche'v=BwY4eOwz4No

Quello che ci da fastidio è che Salem avvalora questa teoria facendo credere in questa sua pseudo- capacità.
Se tutto questo fosse presentato in una trasmissione di varietĂ  o simili, potrebbe anche passare, ma che queste "balle" siano spacciate per fatti che hanno una valenza scientifica in una trasmissione di seria divulgazione scientifica da davvero fastidio!

Non siamo gli unici a pensarla in questo modo, il sito "Magic Leaks 2.0, dedica una pagina intera a questo fatto, da un lato si complimenta con la bravura di Salem per aver "fregato" i produttori della trasmissione dall'altro biasimando il comportamento etico di Salem e intitolando l'articolo: "Marc Salem is a Liar!" (Marc Salem è un bugiardo) ecco il link: http://www.magicleaks.com/people/marc-salem-is-a-liar.html Se usate il browser chrome potete automaticamente tradurre l'intero articolo che spiega in dettaglio i fatti appena esposti.
Impietosa la nota finale della redazione di Magic Leaks ecco la traduzione: "La cosa importante da notare in questo articolo è la mancanza di ambiguità. Noi non siamo contro le persone che svolgono effetti di lettura del pensiero in alcun modo, né contro effetti di mentalismo mascherati da effetti psichici.
In questo caso, vi è una distinzione importante da fare. Il trucco magico di Marc Salem viene spacciato per un risultato della scienza della psicologia. Nonostante questo show televisivo dovrebbe essere dedicato a dimostrare i misteri della vera scienza. Non qualcosa di misterioso che possa essere spacciato per scienza.
Questo tipo di comportamento sarebbe tollerato in uno spettacolo di magia o in un programma nettamente diverso da uno scientifico.
"

Voi cosa ne pensatee' (potete commentare usando il modulo in basso).



Autore: Club Arte Magica
10/02/2014

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Commenti a questo articolo


Data: 11/02/2014
Autore: berok
Commento:
Ecco che ritorna l’eterna diatriba fra la "magia" e la magia. Noi prestigiatori, al solito, ci poniamo a spada tratta come araldi della verità. Proprio NOI che facciamo della menzogna il principale strumento della nostra arte. C’è evidentemente dell’ironia in questo stato di cose.

Mi sembra di sentire il novello mago che addita il compagno perché usa un mazzo truccato: "il mazzo truccato NON si usa, perché è barare!"

Poi i piccoli maghi crescono ed acquistano esperienza, scoprendo che il mazzo truccato è del tutto lecito, a patto di saperlo usare con perizia. Ossia, a patto di SAPER STUPIRE. Si arriva a comprendere che il rimbrotto del mago novello deriva dal non accettare che un semplice mazzo truccato possa fare più effetto dei suoi lunghi sforzi per acquisire una tecnica magica. "Barare" per il mago novello diventa sinonimo di saltare i passaggi verso il successo grazie ad un... trucco!

La realtà è che tutti noi usiamo dei trucchi, ognuno a suo modo, e tutti con la finalità di stupire. Quello che distingue il prestigiatore dal mago ciarlatano è che il prestigiatore vuole stupire, mentre il ciarlatano vuole sfruttare l’inganno per fini personali, senza ritegno per il danno arrecato.

Io penso che proprio in questo stia la chiave per capire e giudicare l’episodio di Salem: nel suo dichiararsi "autentico" egli ha mai arrecato DANNO ad alcuno?

Compito del mago è stupire, e Salem indubbiamente lo ha fatto. Per farlo ha usato un "trucco": si è dichiarato vero possessore di abilità straordinarie. Se non gli avesse creduto nessuno, o se gli avesse creduto solo il suo pubblico, non ci sarebbe stato nessuno scandalo. Invece gli ha creduto Discovery. Gli ha creduto Morgan Freeman. E qui scoppia lo scandalo.

Ma perché?

Perché Salem è stato COSI’ BRAVO da risultare credibile. Ecco perché. E allora noi maghi vogliamo la sua testa. Deve dirlo, per Diana! Deve dire che usa trucchi! Non è possibile che lui vada in televisione come autentico psichico e noi, invece, dobbiamo sbatterci per riuscire ad arrivare in TV dichiarando di fare illusioni!

Personalmente penso che i maghi di oggi debbano maturare ancora un po’, fino a capire che per stupire nel profondo è anche necessario che il pubblico INVESTA nel prestigiatore UN PO’ DELLA SUA CREDULITA’.

Altrimenti ci poniamo sullo stesso livello di un buon film con effetti speciali. Anche questi film generano meraviglia ma, giunti alla fine del film, il pubblico è conscio che era tutta una finzione. Esattamente come in uno spettacolo classico di magia. Ciò non è sbagliato: è solo un modo di fare magia, un nodo in cui si instaura un patto fra pubblico e mago, un patto che si chiama "sospensione dell’incredulità": il pubblico accetta di credere al mago solo il tempo necessario a divertirsi ma, finito lo spettacolo, gli è permesso di tornare ad una realtà dove le colombe non appaiono dai foulard.

Però esiste anche un’altra via, che è la via di Salem, che potremmo chiamare "investimento di credulità". Una via che presuppone che lo spettatore continui a credere, o almeno ad essere in dubbio su determinati avvenimenti anche dopo che lo spettacolo è terminato. E’ la via usata dai santoni, dai cartomanti, dagli astrologhi. E’ la via che il prestigiatore disdegna. E perché mai? Questa via ottiene una meraviglia molto più potente e duratura rispetto all’altra: penso che tutti siano d’accordo su questo punto. E allora perché privarcene?

Io non ne vedo proprio il motivo.

Intendiamoci, la via dell’investimento di credulità non è nel mio stile. Io non mi atteggio a santone perché non riesco mai a prendermi sul serio fino in fondo ma, se un mago è portato in tal direzione, non vedo proprio cosa ci sia di male nel donare una meraviglia più profonda e duratura.

L’unica cosa cui bisogna fare attenzione, l’unico errore da evitare assolutamente è quello di utilizzare questo potere a DANNO del prossimo. Noi i nostri "poteri" li utilizziamo già a fini personali: ci facciamo pagare il biglietto, innanzitutto; poi godiamo e gongoliamo dell’applauso e dell’ammirazione del pubblico. Quindi il fine personale non è una cattiva cosa in sé. Il mago diventa abietto e deprecabile quando, camminando sulla sottile linea fra bene e male, casca dalla parte sbagliata e comincia a vessare il proprio pubblico (o meglio i creduloni) sfruttandolo, abusando delle speranze in lui riposte e riducendo la libertà e le finanze di chi si affida a lui.

Dunque per me la domanda fondamentale, riguardo Salem, è la seguente: questo signore ha mai fatto male ad alcuno?

Se la risposta è no, io lo lascerei in pace, facendogli godere il suo successo, assieme alla buonanima di Gustavo Rol e di quanti altri hanno saputo camminare da perfetti equilibristi su quella sottile linea in cui si riesce a fare del bene utilizzando l’inganno.
Data: 11/02/2014
Autore: Arduino
Commento:
Ritengo che in questo caso non si tratti di una diatriba fra la "magia" e la magia, bensì dei limiti etici di una professione.
Usare della destrezza o una astuzia per produrre un effetto pseudo-magico è senz’altro cosa lecita, la finzione si limita a un preciso evento e circostanza.
Spacciare una falsità, come una verità scientifica è ben altra cosa.
Se questo atteggiamento è giudicato tollerabile, allora lo sono anche le fregature rifilate da Vanna Marchi.
Anche lei non ha fatto male a nessuno direttamente, non ha obbligato o malmenato fisicamente le sue vittime, ma le sue azioni, le sue menzogne, hanno carpito la loro buona fede e fatto leva sull’ingenuità di queste persone fino a rovinarle economicamente e moralmente.
Cosa può far affermare che l’atteggiamento menzognero di Salem in questa circostanza non produca altre conseguenze? Quanti scienziati potrebbero credere in buona fede alle sue parole, magari dedicando tempo e risorse a mettere inutilmente in pratica una teoria che si basa su una menzogna?
La verità è che simili atteggiamenti possono sempre e comunque portare a conseguenze difficilmente prevedibili e quasi sempre pericolose.
Non a caso i maghi stranieri, pur apprezzando la bravura di Salem, lo biasimano sotto il profilo etico.
Vanna Marchi non era altrettanto brava? Questa sua bravura giustifica forse i suoi comportamenti?
Il mondo è sempre stato costellato di ciarlatani e truffatori, alcuni di essi sono passati alla storia e forse noi, nel nostro paese, siamo più propensi a tollerare atteggiamenti come quelli di Salem, perché abbiamo un atavico culto del “furbacchione”, non sappiamo resistere al fascino di un “paraculo” e spesso abbiamo sostenuto questi soggetti fino a farli arrivare nel nostro parlamento.
Spacciare una falsità per una solenne verità scientifica equivale a una truffa! Questa è la verità di questa storia.

Data: 12/02/2014
Autore: berok
Commento:
"La verità" di questa storia non la possiede, in realtà, nessuno. Come ho sottolineato io, e come ha ripetuto Arduino, il confine fra buono e dannoso sta negli effetti sulle persone. Se le persone ne ricavano un beneficio, allora Salem è un "benefattore", se ne ricavano un danno allora Salem è il "lupo cattivo". Ma queste sono etichette che solo la storia potrà mettere.

Convengo con Arduino che è facile cadere giù per una china pericolosa quando si comincia a travalicare certi limiti, ma non arrivo a dar per certa la cosa. Posso solo parlare per me e la mia indole: personalmente, se scegliessi mai la strada di Salem, mi imporrei di fare solo del bene a chi mi viene a vedere. Certo, sfrutterei la notorietà ed i soldi dei biglietti non mi farebbero schifo, ma giunto a scegliere se procurar danno al prossimo, cercherei di non farlo.

L’ovvia obiezione è che, pur tentando di fare il bene, si potrebbe finire (per imperizia, incuria o altro) per fare il male. Però questa obiezione la si può fare un po’ per tutto. Anche le suore carmelitane del sacro cuore potrebbero far del male involontariamente.

Diversa è, invece, la storia di Vanna Marchi. Lei sapeva ESATTAMENTE di fare il male del prossimo, e lo perpetrava quasi con sadico gusto. Minacciava chiunque non volesse continuare a pagare migliaia di euro per i suoi ramoscelli d’edera, facendo leva su superstizioni e paure, dichiarando che i figli, i mariti e tutti gli amati avrebbero rischiato la morte senza i magici rituali di Do Nascimento. Schiaffeggiava moralmente ogni titubante dandogli dell’irresponsabile, dicendogli che era abietto e malvagio a volere il male dei propri cari.

Penso ci sia un po’ di differenza dal caso di Salem, o sbaglio?

Per quanto riguarda i furbacchioni e i paraculo, io personalmente li prenderei a calci nel culo, loro e non solo loro: prenderei a calci nel culo anche tutti quelli che ti danno del paraculo e del furbacchione a titolo gratuito, per partito preso e senza preventiva verifica, solo perché, oggi come in ogni epoca, va di moda fare gli araldi dell’integrità morale.

Col post precedente, spero si sia capito, mi premeva andare oltre la vicenda di Salem e porre uno spunto di riflessione. Il mago ha come scopo primario di generare la meraviglia nel cuore della gente. Se si parte da questo presupposto, pur aggiungendo l’imprescindibile comandamento di non ledere il prossimo, è davvero così terribile spacciarsi per vero fenomeno paranormale?

Se anche la risposta dovesse essere no, dove si deve porre il confine? Esiste davvero un modo di porre un confine netto fra giusto e sbagliato o la verità, come al solito, è sfumata e personale?

Prendiamo ad esempio Francesco Tesei, un mentalista che apprezzo molto e che, penso, tutti conosciate ed apprezziate. Egli presenta, su Sky, i suoi esperimenti come derivati da determinate sue conoscenze in diversi campi della scienza e dall’acuta osservazione delle persone. Molti mentalisti (italiani e non), tra l’altro, hanno adottato questo stile.

Tesei dice di essere mentalista, ma non dice cosa vuol dire mentalista. Non usa mai la parola "trucco", e fa bene. Il mentalista, infatti, ha l’arduo compito di ESSERE CREDIBILE. Un mago può fare ogni sorta di prodigio, perché è chiaro che per riuscirci userà un trucco. Un mago mentale (soggetto BEN diverso da un mentalista) è sempre un mago e può quindi permettersi di fare previsioni incredibili, come ad esempio prevedere tutto quanto è successo durante il suo spettacolo (classico numero finale di alcuni performer). Il pubblico lo applaudirà ma non gli crederà: saprà che c’è il trucco. Esattamente come sa che la colomba non appare davvero dal nulla.

Il mentalista, invece, deve instillare il dubbio nel pubblico: è davvero solo uno spettacolo di illusione o questo tizio strano è davvero in grado di fare quel che dice? Questa è la potenza del mentalismo. Ecco perché per i mentalisti "meno è più". Se prevedo tre volte di fila cosa uscirà dal lancio di una moneta, posso risultare credibile. Se devo risultare credibile predicendo i titoli di domani, non so se mi basta il carisma di Maven.

Se dunque il mentalista vive su questo sottile filo di credibilità, se applaudiamo Tesei perché riesce così bene a fare l’equilibrista sulla sua credibilità, la domanda è: quanto dista Tesei da Salem? E perché Tesei è bravo mentre Salem è il demonio? Dov’è, insomma, il confine fra giusto e sbagliato?
Data: 12/02/2014
Autore: Arduino
Commento:
Nessuno ha mai detto che tutto quello che ha fatto Salem nella sua carriera è sbagliato.
In questa circostanza il suo comportamento non è stato corretto.
Anche Salem sapeva esattamente di mentire, esattamente come Vanna Marchi, forse gli effetti delle sue menzogne sono meno pericolosi, ma questo è tutto da verificare.
Peraltro, a suo tempo anche Vanna Marchi aveva dei Fans.
A mio avviso è solo questione di punti di vista, rispetto l’opinione altrui, ma non mi sento da solo nella mia, autorevoli maghi d’oltre oceano la pensano esattamente come me.
Spacciare per vera scienza una menzogna è una truffa.



Data: 12/02/2014
Autore: berok
Commento:
"La verità" di questa storia non la possiede, in realtà, nessuno. Come ho sottolineato io, e come ha ripetuto Arduino, il confine fra buono e dannoso sta negli effetti sulle persone. Se le persone ne ricavano un beneficio, allora Salem è un "benefattore", se ne ricavano un danno allora Salem è il "lupo cattivo". Ma queste sono etichette che solo la storia potrà mettere.

Convengo con Arduino che è facile cadere giù per una china pericolosa quando si comincia a travalicare certi limiti, ma non arrivo a dar per certa la cosa. Posso solo parlare per me e la mia indole: personalmente, se scegliessi mai la strada di Salem, mi imporrei di fare solo del bene a chi mi viene a vedere. Certo, sfrutterei la notorietà ed i soldi dei biglietti non mi farebbero schifo, ma giunto a scegliere se procurar danno al prossimo, cercherei di non farlo.

L’ovvia obiezione è che, pur tentando di fare il bene, si potrebbe finire (per imperizia, incuria o altro) per fare il male. Però questa obiezione la si può fare un po’ per tutto. Anche le suore carmelitane del sacro cuore potrebbero far del male involontariamente.

Diversa è, invece, la storia di Vanna Marchi. Lei sapeva ESATTAMENTE di fare il male del prossimo, e lo perpetrava quasi con sadico gusto. Minacciava chiunque non volesse continuare a pagare migliaia di euro per i suoi ramoscelli d’edera, facendo leva su superstizioni e paure, dichiarando che i figli, i mariti e tutti gli amati avrebbero rischiato la morte senza i magici rituali di Do Nascimento. Schiaffeggiava moralmente ogni titubante dandogli dell’irresponsabile, dicendogli che era abietto e malvagio a volere il male dei propri cari.

Penso ci sia un po’ di differenza dal caso di Salem, o sbaglio?

Per quanto riguarda i furbacchioni e i paraculo, io personalmente li prenderei a calci nel culo, loro e non solo loro: prenderei a calci nel culo anche tutti quelli che ti danno del paraculo e del furbacchione a titolo gratuito, per partito preso e senza preventiva verifica, solo perché, oggi come in ogni epoca, va di moda fare gli araldi dell’integrità morale.

Col post precedente, spero si sia capito, mi premeva andare oltre la vicenda di Salem e porre uno spunto di riflessione. Il mago ha come scopo primario di generare la meraviglia nel cuore della gente. Se si parte da questo presupposto, pur aggiungendo l’imprescindibile comandamento di non ledere il prossimo, è davvero così terribile spacciarsi per vero fenomeno paranormale?

Se anche la risposta dovesse essere no, dove si deve porre il confine? Esiste davvero un modo di porre un confine netto fra giusto e sbagliato o la verità, come al solito, è sfumata e personale?

Prendiamo ad esempio Francesco Tesei, un mentalista che apprezzo molto e che, penso, tutti conosciate ed apprezziate. Egli presenta, su Sky, i suoi esperimenti come derivati da determinate sue conoscenze in diversi campi della scienza e dall’acuta osservazione delle persone. Molti mentalisti (italiani e non), tra l’altro, hanno adottato questo stile.

Tesei dice di essere mentalista, ma non dice cosa vuol dire mentalista. Non usa mai la parola "trucco", e fa bene. Il mentalista, infatti, ha l’arduo compito di ESSERE CREDIBILE. Un mago può fare ogni sorta di prodigio, perché è chiaro che per riuscirci userà un trucco. Un mago mentale (soggetto BEN diverso da un mentalista) è sempre un mago e può quindi permettersi di fare previsioni incredibili, come ad esempio prevedere tutto quanto è successo durante il suo spettacolo (classico numero finale di alcuni performer). Il pubblico lo applaudirà ma non gli crederà: saprà che c’è il trucco. Esattamente come sa che la colomba non appare davvero dal nulla.

Il mentalista, invece, deve instillare il dubbio nel pubblico: è davvero solo uno spettacolo di illusione o questo tizio strano è davvero in grado di fare quel che dice? Questa è la potenza del mentalismo. Ecco perché per i mentalisti "meno è più". Se prevedo tre volte di fila cosa uscirà dal lancio di una moneta, posso risultare credibile. Se devo risultare credibile predicendo i titoli di domani, non so se mi basta il carisma di Maven.

Se dunque il mentalista vive su questo sottile filo di credibilità, se applaudiamo Tesei perché riesce così bene a fare l’equilibrista sulla sua credibilità, la domanda è: quanto dista Tesei da Salem? E perché Tesei è bravo mentre Salem è il demonio? Dov’è, insomma, il confine fra giusto e sbagliato?
Data: 12/02/2014
Autore: berok
Commento:
Ops, per sbaglio ho reinviato il post precedente: potreste cancellarlo insieme a questo? Chiedo perdono.
Data: 12/02/2014
Autore: berok
Commento:
Se è per questo, anche i santoni delle sette sataniche hanno dei fan. Gente disposta ad uccidersi a comando, peraltro. Ma non penso che nessuno voglia paragonare Salem a quei santoni. O a Vanna Marchi, aggiungerei io.

Lasciando perdere per un attimo Salem, vorrei però fosse chiaro che la mia non era una domanda, ma uno spunto di riflessione. Dove possiamo segnare il confine? E quanto ci si avvicinano giornalmente i mentalisti?

Per fare un esempio personale, nel 2010 ho "previsto" la finale dei mondiali di calcio. L’ho fatto su una televisione locale, dichiarandomi mentalista. Nonostante tutta la cura messa per non atteggiarmi a messia o a fenomeno paranormale e, soprattutto, nonostante non avessi la credibilità necessaria per tentare un numero tanto incredibile, ancora oggi qualcuno mi scrive chiedendomi se posso aiutarlo o se posso passargli in qualche modo i "poteri". Sono il solo mentalista a cui è capitato? E soprattutto, mi dovrei sentire abietto per aver generato, incoscientemente e a mia totale insaputa, simili richieste? Secondo voi, come mi sarei dovuto comportare? Esistono persone "incorreggibili" che crederanno sempre a tutto? Facendo il mentalista si possono evitare queste situazioni? E se non si possono evitare, di nuovo, qual è il confine fra giusto e sbagliato?

A voi la parola.
Data: 13/02/2014
Autore: Club Arte Magica
Commento:
Un conto è fare qualche cosa di magico lasciando che siano gli altri a pensare se sia frutto di un trucco oppure siano veri poteri.
Affermare senza ombra di dubbio che ciò che si è fatto e pura scienza, e insistere per volerne convincere gli ingenui creduloni in buona fede, è scorretto.
In ogni caso termino qui la mia discussione, ribadisco che è solo questione di opinioni, per qualcuno si può trascendere nella scorrettezza come ha fatto Salem, per altri no.
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